il discorso
La XXII
Mostra Internazionale del Pizzo, Prima Biennale,
che si è svolta a Novedrate dall1 all8 settembre 2002 ha costituito un evento culturale di grande
rilevanza: oltre cinquecento manufatti di notevole pregio e di grande valore artistico,
provenienti da diversi paesi europei, hanno impreziosito lesposizione che ha avuto
un elevato numero di visitatori.
La rassegna
di caratura internazionale ha potuto contare sul supporto e sul contributo della Regione
Lombardia, rappresentata allatto dellinaugurazione dallAssessore alla
Culture, Identità e Autonomie della Lombardia Albertoni Ettore, dellAmministrazione
Provinciale di Como, rappresentata dallAssessore alla Cultura Arosio Edgardo, della
Camera Industria Commercio e Artigianato di Como, rappresentata dal Presidente Citterio
Marco e della Cassa Rurale ed Artigiana di Cantù, rappresentata dal Direttore Porro
Angelo.
Unanime e
condiviso lapprezzamento alla manifestazione, il cui simbolo è stato una damina,
realizzata dal Presidente dellAssociazione Novedratese per la Promozione del Pizzo
Marelli Ernestina con una nuova tecnica,
esposta ed ammirata allinterno della mostra: promuovere e valorizzare dei capolavori
darte che mani abili ed esperte realizzano con sommo impegno ed un lavoro minuzioso
e complesso è un modo per far rivivere tradizioni, tramandate di generazione in
generazione,che andrebbero irrimediabilmente perse e per gratificare la dedizione e la
passione di tante donne merlettaie.
Esaltare e
da risalto a questarte, espressione tipica del nostro territorio, significa
riscoprire lidentità storico-culturale del nostro paese che, grazie a intensi
rapporti con altre realtà e scuole del merletto europee, riesce ad allestire ed
organizzare una mostra, un evento che costituisce una vetrina unica e preziosa
del settore.
Quando si
afferma che Novedrate rappresenta la capitale europea del pizzo è per il
nostro paese, per i nostri concittadini un motivo di vanto e di prestigio ed è per questo
che il nostro impegno sarà sempre rivolto a salvaguardare e promuovere questa nostra
secolare tradizione.
IL SINDACO
Serafino Grassi